Lo sbiancamento dentale è una delle pratiche odontoiatriche più antiche nella storia, risalente ai tempi degli antichi romani. È una procedura che permette di migliorare il colore dei denti, rendendoli più bianchi.

A questo primo tipo di sbiancamento, cosiddetto “cosmetico” e che agisce su denti sani con l’unico scopo di renderli più bianchi, si affiancano altri tipi di sbiancamenti utili per risolvere discromie dentali, anche severe, dovute a traumi, trattamenti endodontici incongrui, patologie sistemiche.

Come funziona lo sbiancamento dei denti?

I prodotti che vengono utilizzati a tal fine contengono principalmente perossido d’idrogeno e perossido di carbammide, impiegati in varie concentrazioni a seconda della tecnica che si intende utilizzare e alle esigenze del paziente.

Lo sbiancamento funziona grazie alla liberazione di ossigeno da parte dei perossidi nel momento in cui vengono posti a contatto con i denti. Le molecole di ossigeno vanno a disgregare le molecole dei pigmenti responsabili della discromia, rendendole dunque non più visibili.

Lo sbiancamento dentale agisce solo sui denti naturali, non agisce su corone protesiche, otturazioni o qualsiasi altro materiale da restauro presente nel cavo orale.

Quali tipi di sbiancamento esistono?

Esistono sistemi di sbiancamento fai da te e professionali.

  • I sistemi di sbiancamento professionali vengono effettuati sotto la supervisione di un odontoiatra o di un igienista dentale e possono essere fatti sia in studio che a casa e possono sbiancare sia i denti vitali che quelli devitalizzati.

Lo sbiancamento dentale professionale è una pratica del tutto sicura per i pazienti, non altera o rovina lo smalto dei denti ed inoltre permette una predicibilità di risultato molto elevata, deve essere eseguita con attenzione sotto la supervisione di un operatore qualificato.

La durata nel tempo dipende dalla struttura del dente, dall’igiene del paziente, dal tipo di alimentazione ed abitudini sociali.

È indicato nell’età adulta, sconsigliato in gravidanza.

  • In-Office bleaching o “sbiancamento dei denti alla poltrona” è la tecnica che si esegue in ambulatorio dopo un’accurata detersione delle superfici del dente. Prevede l’applicazione sui denti di perossido di idrogeno ad alta concentrazione (circa 40%) per circa una mezz’ora, da ripetere 3 o 4 volte a distanza di una settimana.

Questa tecnica può essere associata all’uso di apposite lampade o laser che possono velocizzare la reazione chimica del gel. Nell’Home Bleaching o “sbiancamento dei denti domiciliare”, in un primo momento, il dentista rileva due impronte delle arcate dentarie del paziente.

Grazie a queste, vengono approntate delle mascherine plastiche trasparenti individuali che calzeranno perfettamente sulle arcate dentarie. Viene mostrato al paziente come posizionare il gel sulle mascherine e come indossarle. Il paziente dovrà portare queste mascherine tutti i giorni per almeno due settimane.

La durata di applicazione giornaliera e la durata del trattamento dipendono dalla concentrazione del prodotto utilizzato e dalla severità della discromia.

Quali sono gli effetti collaterali dello sbiancamento denti?

Con entrambi i sistemi potrebbero presentarsi alcuni possibili effetti collaterali transitori come l’ipersensibilità dentinale e lievi ustioni chimiche transitorie delle gengive.

L’ipersensibilità al freddo è il sintomo più comune, può essere più o meno lieve ed assolutamente reversibile nel giro di poche ore oppure, in pochissimi casi, nel giro di qualche giorno. La reversibilità può essere accelerata tramite l’utilizzo di un gel al fluoro o desensibilizzante.

Potrebbe verificarsi anche una temporanea infiammazione delle gengive dovuta al contatto con l’agente sbiancante (ustione chimica). La sensazione che si può provare è simile al bruciore e le zone interessate possono apparire biancastre. Si risolveranno spontaneamente in poche ore oppure più velocemente grazie all’applicazione di appositi prodotti forniti dal dentista.

Lo sbiancamento denti è doloroso?

La pratica non è assolutamente dolorosa.

Le gengive vengono protette con un apposito prodotto per evitare il contatto con il perossido di idrogeno.

E’ possibile che i denti siano sensibili per  le successive 48 ore e in tal caso  si eviteranno cibi o bevande troppo calde o troppo fredde.